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Fino al 12 giugno in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte

Confederazione Parkinson Italia Onlus, rete nazionale delle Associazioni delle persone con Parkinson, e Careapt – giovane start up del gruppo Zambon dedicata allo sviluppo di soluzioni digitali per la gestione delle malattie neurodegenerative – hanno dato vita ad una iniziativa congiunta per offrire sostegno alle persone con Malattia di Parkinson che vivono nelle regioni di Italia più colpite dall’emergenza coronavirus (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte), già da molti giorni costrette nelle proprie case, attraverso il programma di teleassistenza infermieristica specializzata ParkinsonCare.Fino al 12 giugno, infatti, per queste persone sarà possibile accedere a ParkinsonCare a titolo gratuito. Per ricevere assistenza – informa una nota – basterà chiamare il numero fisso 02 2107 9997 o inviare una mail a info@parkinsoncare.com. Il servizio sarà attivo ogni giorno dalle 9.00 alle 18.00 da lunedì a venerdì.Se il Covid-19 si combatte soprattutto in corsia e nei reparti di terapia intensiva, è di vitale importanza che milioni di anziani rimangano il più possibile nelle proprie case, per non alimentare la drammatica emergenza che si affronta in queste ore nei nostri ospedali. Tra questi, anche le persone con Malattia di Parkinson: 260.000 nel nostro Paese gli individui affetti da una patologia che insorge in media intorno ai 65 anni e che comporta progressiva disabilità motoria oltre a diversi altri disturbi, che spesso si accompagnano a vissuti di crescente isolamento, ansia e depressione.ParkinsonCare da un lato supporta le persone malate affiancandole nella gestione infermieristica dei sintomi e vigilando sull’aderenza alla terapia e, dall’altro, fornisce ai loro medici curanti un monitoraggio regolare delle loro condizioni cliniche e un servizio di allerta per l’attivazione degli interventi medici necessari.In ragione dell’elevato numero di persone potenzialmente interessate, il team di infermieri e neurologi di ParkinsonCare provvederà a dare priorità agli accessi in funzione del livello di urgenza e complessità dei diversi interventi, in coordinamento ove possibile con i medici curanti. A questo si aggiunge che anche neurologi e medici di medicina generale potranno selezionare tra i loro assistiti coloro che ritengono più bisognosi del servizio, segnalando l’iniziativa ai loro pazienti.


Fonte: askanews.it

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"Internalizzazione servizi si interseca con emergenza coronavirus"
La sanificazione delle scuole è “a rischio”. Lo affermano Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi e Legacoop Produzione e Servizi che sono in presidio al ministero del lavoro “in attesa di risposte in merito alle problematiche legate alla internalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole, che si intersecano anche con la chiusura delle scuole nelle aree focolaio del coronavirus”.“Molti aspetti della internalizzazione – sottolineano Anip, Confcooperative e Legacoop – sono a oggi di grande complessità, che comporteranno oltre 3mila esuberi e crisi aziendali. Questo progetto legislativo rischia di creare ulteriore caos nelle regioni coinvolte dal virus, mettendo fortemente a rischio la sanificazione delle scuole e la salute di alunni e docenti”.
Fonte: Askanews.it

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Rapporto diretto alimentazione-microbiota intestinale-salute.
Effetti benefici di un intervento nutrizionale con la Dieta Mediterranea sulla composizione e sulle funzionalità del microbioma intestinale, sul metaboloma sistemico e sui livelli di colesterolo in una popolazione sovrappeso a rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari. Li dimostra uno studio europeo, coordinato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con l’Università di Copenaghen e l’istituto francese MetaGenoPolis.La ricerca, appena pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Gut, evidenzia come esista un rapporto diretto tra l’alimentazione, il microbioma intestinale e la salute dell’uomo.I partner del progetto europeo DINAMIC – Diet-induced Arrangement of the gut Microbiome for Improvement of Cardiometabolic health – hanno condotto uno studio di intervento nutrizionale randomizzato controllato di 8 settimane in soggetti sovrappeso e obesi con uno stile di vita sedentario. I risultati mostrano chiaramente che un cambiamento nel comportamento alimentare, senza alcuna concomitante modifica dell’apporto energetico individuale dell’assunzione di macronutrienti e dell’attività fisica, può ridurre i livelli ematici di colesterolo, già dopo 4 settimane, in una popolazione a elevato rischio cardio-metabolico per uno scorretto stile di vita.Inoltre, una maggiore aderenza alla dieta mediterranea induce cambiamenti del microbioma intestinale e della sua funzionalità, importanti per la salute umana. In linea con gli aspetti legati alla nutrizione personalizzata, i dati mostrano che alcuni individui ospitano un microbioma intestinale che è più suscettibile ai cambiamenti indotti dalla dieta mediterranea e vanno incontro ad ulteriori vantaggi clinici come il miglioramento della sensibilità all’insulina e dello stato infiammatorio.

Fonte: Askanews.it

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